Il piede diabetico è una complicanza del diabete rilevante sia per incidenza, perché colpisce il 15% dei pazienti, sia per impatto, perché può determinare un’amputazione invalidante (sopra la caviglia) e comporta il maggior numero di ricoveri ospedalieri tra i diabetici con costi sanitari ingenti. È difficile stimarne con precisione l’incidenza, tuttavia – come spiega Eugenio De Feo, responsabile della Unità di Diabetologia e del Centro per il Piede Diabetico dell’Azienda Ospedaliera Cardarelli di Napoli e attuale coordinatore nazionale del Gruppo di Studio Interassociativo SID-AMD (Società Italiana di Diabetologia) sul Piede Diabetico – «la neuropatia interessa circa il 20-40% dei diabetici, mentre la vasculopatia è presente nel 20-35% dei diabetici tipo 2. Tali prevalenze aumentano con la durata della malattia e in presenza di uno scarso compenso metabolico. Si stima che il 15% dei diabetici andrà incontro a un episodio ulceroso nella sua vita. In Italia circa il 3% dei pazienti diabetici ha una lesione da piede diabetico e più della metà si ricovera per questo nel corso dell’anno. I tassi standardizzati di ospedalizzazione (aggiornati al 2009) indicano circa 80 ricoveri ogni 100.000 residenti, con forti differenze tra Regioni: ci si ricovera di più in Sicilia, Campania, Molise, Liguria e Puglia e di meno in Umbria, Lombardia, Basilicata e Veneto. Rispetto all’Europa l’Italia non differisce molto nella prevalenza della patologia, comunque è tra i Paesi più virtuosi in termini di cura, pur con differenze regionali. Non altrettanto si può dire della prevenzione: qui il nostro Paese non brilla».