Liquore a base d’infuso di noci verdi. (Juglans regia) La notte di San Giovanni, il 24 giugno, è la data canonica per la raccolta delle noci immature destinate alla confezione del nostro nocino. Questo momento preciso è infatti il “tempo balsamico” che in sinergia con la consuetudine di antiche ricette che dall’alta Ciociaria agli Abruzzi danno testimonianza della fedeltà e passione per questa tradizione radicata che ci fa scegliere i frutti immaturi delle piante più giovani raccolti sui rami esterni ed in miglior esposizione, facendo attenzione a staccarli con le sole mani senza l’ausilio di alcun attrezzo da taglio e di metallo.
Precauzione usata per tutto il procedimento, infusione, macerazione, filtraggio, stoccatura ecc. Il primo periodo dell’infusione avviene in contenitori ben chiusi al sole evitando la luce piena e diretta, ciò che conta è il calore, elemento determinante per l’estrazione degli aromi dalle sostanze vegetali ed eventualmente per la dissoluzione dello zucchero, la luce al contrario potrebbe causare alterazioni.
Il processo di filtraggio avviene in due fasi, dopodiché necessita un periodo di stagionatura per eliminare pian piano il sapore poco gradevole dell’alcool libero. Solo al termine di un giusto periodo di stagionatura il nostro“Nocino di San Giovanni“ raggiunge il giusto equilibrio nell’assimilazione delle varie sostanze aromatiche e la maturazione. Infatti l’alcool ha la possibilità di miscelarsi intimamente con gli aromi specifici delle varie sostanze in infusione: noci, cannella, noce moscata e chiodi di garofano; creando così uno straordinario bouquet nell’armonia delle tre qualità organolettiche: colore, profumo e sapore.