ACCEDI
Sei già registrato?
Effettua l'accesso
Nome utente
Password
ENTRA
Password dimenticata?
Sei un nuovo Cliente? Registrati subito!
Registrati
0
 
Prodotti nel carrello
Prodotti nel carrello: 0
    
Totale: 0,00 €
IVA incl
Svuota Vedi il carrello
CARRELLO DELLA SPESA
Prodotti nel carrello: 0
    
Totale: 0,00 €
IVA incl
Svuota Vedi il carrello
HOME » CURCUMA: AL VAGLIO NUOVE ATTIVITà ANTINFIAMMATORIE
CATALOGO

News

Curcuma: al vaglio nuove attività antinfiammatorie

/upload/a7/a72805672a5c12f86c22eb67eb8bf7b8/8803ef8ce7d7e894680a12f83344911a.jpg

Le radici della curcuma (Curcuma longa L.) sono usate come rimedio curativo da millenni in molte medicine tradizionali. Possiedono diverse proprietà, compresa l’azione antinfiammatoria e per questo potrebbero essere adatte anche per il trattamento dell’asma. Uno studio clinico randomizzato in doppio cieco, controllato con placebo, di fase II ha voluto verificare l’ipotesi che, in bambini e adolescenti con asma persistente, la somministrazione di polvere di C. longa per 6 mesi, in associazione al trattamento standard, possa determinare un migliore controllo della malattia rispetto al placebo. I pazienti sono stati assegnati a ricevere in modo casuale 30 mg/kg al dì di curcuma per 6 mesi oppure un placebo. I dati sono stati raccolti in modo prospettico: tutti i pazienti sono stati classificati per gravità e controllo dell’asma secondo i criteri GINA-2016 e sono stati sottoposti a test di funzionalità polmonare. Complessivamente in entrambi i gruppi sono stati riscontrati il miglioramento della frequenza dei sintomi e delle interferenze con le normali attività quotidiane, ma non sono emerse differenze tra i due gruppi. Tuttavia nel braccio che ha assunto C. longa i risvegli notturni sono stati meno frequenti, c’è stato uso meno frequente di agonisti β-adrenergici a breve durata d’azione e un migliore controllo della malattia dopo 3 e 6 mesi. Lo studio conclude che la polvere di C. longa ha ridotto i risvegli notturni, l’assunzione di agonisti β-adrenergici a breve durata d’azione e ha determinato un migliore controllo della malattia dopo 3 e 6 mesi, rispetto al placebo.

track